Ultimo aggiornamento Maggio 4, 2021 di Gaetano Lupo

La farina, come ogni alimento, ha bisogno di essere conservato nella giusta maniera, così da evitare di doverla buttare dopo l’apertura o il primo utilizzo. Qualunque tipo di farina, da quella bianca, di semola, di legumi fino a quelle di frutta, come la farina di mandorle, la farina di cocco o la farina di nocciola, soffre di deterioramento o contaminazioni dai prodotti vicini.

Quante volte ci capita di trovare muffa, farfalline o vermi nella farina perché non siamo riusciti a conservarla bene e di doverla buttare? Con l’avvicinarsi della stagione calda e più umida, è importante sapere come conservarla bene.

Cause del deterioramento della farina

I diversi fattori che rovinano la farina e ci costringono a buttarla sono:

  • Luce
  • Umidità
  • Calore
  • Insetti, vermi e farfalline (tarme della farina)
  • Odori forti

Le farine offrono un habitat ideale per vivere a farfalline e vermi, poiché questi amano il cibo buono e sano. Caldo e umidità favorisce la schiusa delle loro uova. Preferiscono prima le farine poco trattate, quelle integrali e poi attaccano le altre.

Le farine più pregiate, poiché non posseggono conservanti, sono più soggette alla creazione di muffa e alla comparsa di farfalline.

Come conservare la farina correttamente

Ci sono svariati modi pratici e comodi per conservare la farina per evitare che vada a male, primo tra tutti è riporla dentro dei contenitori ermetici, che siano di vetro o di plastica. È preferibile conservare questo contenitore in un luogo buio, poiché la luce ne accelera il deterioramento.

Anche il calore è fonte di deterioramento della farina, infatti deve essere conservata in luoghi freschi, lontano da punti di calore della cucina.

È consigliabile non porre la farina da conservare vicino a prodotti che hanno odori molto forti, in quando la farina è una spugna sia di sapori che di odori estranei.

Si può scegliere di conservare i barattoli ermetici contenenti farina anche in frigo o in freezer, soprattutto se avete in casa più farina del dovuto. Qui le farine si conservano molto meglio, infatti possono durare anche diversi mesi, senza rovinarsi. Nel congelatore si conservano bene le farine di frutta e le farine di legumi.

Bisogna sempre stare attenti alla data di scadenza scritta sulle confezioni della farina. Le farine raffinate durano più a lungo rispetto alle farine integrali, poiché prima della macinazione vengono private della crusca e del germe.

Come capire se la farina è andata a male?

Olfatto e vista ci aiutano a capire se la farina è ancora buona: se all’apertura l’odore è ancora piacevole, vuol dire che la farina è ancora buona; se invece vediamo che uno strato di farina ha cambiato leggermente colore (color sabbia), vuol dire che probabilmente già è stata contaminata dagli insetti. Anche la presenza di farfalline o vermi ci fa capire che non è più buona.

Se la farina è andata a male, invece di buttarla, possiamo utilizzarla:

  • per fare la pasta di sale,
  • per concimare le piante aggiungendola al compost,
  • per fare la colla per la carta (sciogliere una parte di farina ogni 5 parti di acqua, aggiungendo sale e aceto)
  • per fare dei biscotti per gli animali domestici
  • per creare degli antiparassitari naturali (spargere la farina da una parte per attirare gli insetti così da salvaguardare la pianta o i frutti dagli stessi insetti)

Consigli sull’utilizzo della farina

La farina in media dovrebbe essere consumata entro 15/20 giorni dall’apertura per creare pasta, dolci o panature.
È preferibile evitare di mischiare, per conservarle, una farina nuova con una aperta da un po’, poiché quest’ultima potrebbe già avere iniziato il suo percorso di deterioramento, ma è meglio mischiarle solo al momento del bisogno.